Limiti nell’utilizzo del trojan

9 Aprile 2021

Sono stati stabiliti i limiti nell’utilizzo dei trojan da parte degli inquirenti nel corso delle indagini penali.

Ieri la commissione giustizia della Camera ha licenziato il nuovo testo che prevede l’utilizzo dei trojan per captare le informazioni dai cellulari.

Il trojan infatti è un captatore informatico che viene inserito all’interno del telefono con i più svariati mezzi (invio di e-mail, sms, messaggi whatsapp) e permette a chi sta intercettando l’apparato di poter estrapolare tutto il contenuto della memoria.

Ebbene dopo la riforma introdotta dal precedente governo a guida M5s, oggi si è deciso di regolamentare questo tipo di strumento proprio per tutelare il diritto alla privacy dei cittadini, garantendo però alla magistratura uno strumento utile per condurre le proprie indagini.

Il primo limite che è stato introdotto riguarda il luogo di conservazione delle conversazioni intercettate. Difatti da oggi i risultati delle captazioni avvenute grazie all’utilizzo dei trojan potrà essere conservato solo presso le procure e gli uffici di polizia. In questo modo i dati intercettati non potranno più rimanere in mani esterne a quelle degli inquirenti, con la possibilità che possano venire divulgate notizie in palese violazione del diritto di riservatezza.

Ma la novità più importante introdotta dal nuovo governo Draghi è l’utilizzo esclusivo dei trojan solo per ascoltare le conversazioni tra persone e la captazione informatica di sms o messaggi inviati tramite whatsapp o telegram.

Il trojan non potrà quindi più essere usato per estrapolare dal cellullare il suo patrimonio informatico fatto di e-mail, immagini, video, rubriche, che permettono una incursione nella vita di una persona a 360 gradi. Per poter procedere all’estrapolazione dei dati infatti, sarà necessario un esplicito decreto di perquisizione e sequestro

Nonostante le difficoltà nel far accettare questi cambiamenti al Movimento di Grillo, si è deciso di percorre la strada che porta ad una tutela più decisa dei diritti dei cittadini e sicuramente meno giustizialista, con questa riforma sono stati finalmente introdotti limiti nell'utilizzo del trojan.

Avv. Davide De Caprio
L'avvocato De Caprio penalista oltre a essere titolare dell’omonimo Studio Legale con sede a Roma, è da anni avvocato abilitato al patrocinio innanzi alle giurisdizioni superiori; patrocinio che esercita abitualmente assistendo le parti nella predisposizione dei ricorsi e nelle discussioni innanzi alla Corte di Cassazione con sede a Roma.
Ha difeso in circa 70 processi in quasi tutte le Corti d’Assise di Italia.
Ha difeso personaggi molto noti (della finanza, della politica, dello sport e dello spettacolo) anche in procedimenti di grande rilevanza mediatica. Il campo elettivo di attività è il diritto penale d’impresa: ha difeso numerosi amministratori e dirigenti in noti processi penali per reati societari, fallimentari, bancari, finanziari, tributari, informatici, urbanistici, ambientali e doganali..

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